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Officine Meccaniche Motori G. Oreglia


Nel dicembre del 1908 venne costituita la “Magrini, Capelli & Bariola” società che si occupava della costruzione di motori da 3 a 20 cavalli per uso agricolo e industriale.
Successivamente, nel 1911, per cause legali e commerciali Camillo Magrini ebbe modo di conoscere l’ing. Oreglia. Intanto il Bariola continuò la sua attività di costruttore di motori nell’officina di Sant’Antonio (nei locali dove ora c’è la Sosteria), al piano superiore abita ancora il nipote, Antonio come il nonno. Intanto la vecchia società cambiò denominazione in Magrini-ing. Oreglia & C.


l’ing. Giacomo Oreglia

Giacomo Oreglia di origini liguri, nacque a Sanremo nel 1883, svolse la sua attività imprenditoriale esclusivamente nella nostra città. Laureandosi in ingegneria al Politecnico di Milano nel 1906, nello stesso anno si trasferì a Piacenza dove assunse l’incarico di direttore tecnico della Federazione Italiana dei Consorzi Agrari, contribuendo così al potenziamento della meccanizzazione in agricoltura. Mantenne questo incarico fino al 1913, anno in cui diede vita ad una propria azienda, ma continuò a collaborare con la Federconsorzi fino al 1932, quando l’ente economico trasferì la propria sede a Roma. Nel 1916 fondò “l’Officina meccanica ing. Giacomo Oreglia e C.” con stabilimento in via Emilia Pavese num. 50 e dal 1922 ebbe sede legale a Milano.


le officine Oreglia fuori b.ra Taverna poi via Emilia Pavese n.50

Inizialmente venivano costruiti motori a scoppio e locomobili a benzina, a petrolio e a olio pesante; nel 1925 nacque un nuovo trattore a due tempi a testa calda, in grado di trainare un aratro di grandi dimensioni. La società Oreglia con questo nuovo tipo di trattore e con la produzione di motori stazionari, trattori e macchinari agricoli contribuì alla meccanizzazione del settore agricolo Italiano. Negli anni 1915-18, l’officina ing. Oreglia aveva modificato il proprio indirizzo produttivo, rivolgendolo prevalentemente ai fini della difesa nazionale. Aveva dato così inizio alla produzione di apparecchiature elettromeccaniche per le forze armate, contribuendo in questo particolare settore, al loro rammodernamento. Alcuni impianti furono studiati appositamente per funzionare in climi torridi (erano i tempi delle colonie italiane in Africa). Tale nuovo indirizzo produttivo l’officina Oreglia aveva successivamente mantenuto fino alla fine della seconda guerra mondiale quando l’ing. Oreglia concluse la propria attività produttiva. Giacomo Oreglia nel 1945 fu tra i fondatori dell’Associazione Industriali Piacentini e tra le cariche da lui ricoperte è da ricordare quella di presidente del Consorzio del Basso Piacentino.

Negli ultimi anni l’ing. Oreglia si era ritirato nella natia Sanremo ove trascorreva la più parte dell’anno. Nel 1960 si spense nella sua casa di Sanremo, aveva 76 anni.


stabilimento ing. G. Oreglia

Il professor Giulio Milani subì il fascino dei congegni meccanici, questa situazione lo portò a conoscere e ad instaurare un forte legame con l’ing. Giacomo Oreglia di origini ligure. Tra i collaboratori piacentini viene indicato anche il signor Camillo Magrini: è probabilmente stato proprio il signor Magrini a costituire il collegamento tra il prof. Milani e l’ing. Oreglia. Infatti, già nel novembre 1899, il prof. Milani fotografa il signor Magrini con la bambina. In seguito, il professor Milani esegue per l’ing. Oreglia, insieme al quale prova una delle prime macchine arrivate a Piacenza, una campagna fotografica della sua officina che costituisce un felice e non comune esempio di fotografia industriale.

Officine Oreglia - Alcune Foto della coll.ne di Massimo Malaspina


sgranatrice di mais con marchio Bubba e motore Oreglia


foto delle maestranze

Con una passione esemplare il collezionista ed intraprendente Massimo Malaspina continua la sua raccolta e colleziona i motori a scoppio. La sua è una continua ricerca del “pezzo” mancante e si occupa anche della catalogazione. Per Massimo, la sua spinta principale è il perfezionismo ed il possesso di un nuovo oggetto da studiare, capire ed aggiungere in collezione. E’ un classificatore preciso e minuzioso, abile psicologo pronto alla trattativa per strappare a prezzo conveniente un pezzo mancante. Quello del collezionista Massimo Malaspina è un hobby salutare perché oltre a dare una gratificazione a se stesso, aiuta a conservare e non ”sprecare” le cose che si amano. Il collezionismo aiuta a creare reti di amicizie, con cui poter condividere gli stessi interessi, in molti casi si sono create anche community a distanza. Collezionare significa conservare e dare valore agli oggetti che per noi portano piacere e soddisfazione, anche estetico. Tutti pazzi per una collezione..


motore Magrini-Oreglia


Motore anni ’20 Oreglia & C. 16c