l’Urban Sprawl e noi Giovani Democratici
All’ombra della globalizzazione e della disoccupazione giovanile giace un fenomeno ignorato e trascurato da sempre, ma dai molteplici effetti indesiderati, sopratutto per le nostre tasche e per la nostra salute. Ti sei mai chiesto quanto incide il trasporto nel tuo bilancio? E il decentramento residenziale e la frammentazione dei servizi pubblici, quanto costano alle casse dello stato? E la pianura sottratta all’agricoltura, quanto ci costerà nei prossimi anni per la riduzione di biocombustibili o per la filiera certificata a km zero? Ma tralasciamo il problema economico; un numero maggiore di strade e di distanze medie da percorrere ci aiutano a migliorare la qualità dell’aria? O se preferite il tema della qualità della vita, quanto spazio verde ha a disposizione un cittadino per una passeggiata serale lontana dal traffico e dalla quotidianità; mai sentito parlare di compensazione ecologica preventiva? Per non parlare della capacità del suolo di trattenere la temuta CO2, simpatica molecola responsabile del cambiamento climatico che viene sempre menzionata al momento della nascita ma mai citata quando parliamo della sua eliminazione dall’atmosfera! Un periodo di euforia immobiliare ha segnato in modo indelebile il nostro territorio e con se, questo cambiamento, porta un futuro incerto e dai costi elevati. Il fenomeno dell’urban sprawl ha caratterizzato lo sviluppo della nostra società fino ad oggi, ma da domani sarà il problema da risolvere per poterci sviluppare davvero e in modo sostenibile; scopriamo perchè. Facciamo un piccolo esempio di come questo ignoto “sprawl” si sia intrufolato nelle nostre tasche e nella vita quotidiana senza nemmeno che ce ne accorgessimo. Per rompere il ghiaccio partiamo ad analizzare il trasporto pubblico. Perché il costo per offrire un servizio di trasporto pubblico è e sarà sempre più oneroso (tralasciando i tagli del governo)? La risposta è semplice: siccome il tessuto urbano si è espanso a macchia d’olio sul nostro territorio, un qualunque autobus di una qualsiasi linea dovrà interessare molte più frazioni rispetto a prima, comportando un numero maggiore di soste, più distanza da percorrere e un numero di utenti inferiore. E senza alcuna ombra di dubbio, come risposta ad un servizio pubblico progressivamente lento, costoso e scadente, possiamo facilmente immaginare che la nostra dipendenza dall’automobile aumenterà! Così facendo cresceranno di conseguenza il traffico, gli ingorghi, l’inquinamento dell’aria, lo stress, il carburante utilizzato, la manutenzione della propria auto, il pagamento del parcheggio e il numero di pedaggi autostradali. Facendola semplice: più costi, disagio e inquinamento; ossia il meglio che la nostra società ha saputo fare e prevedere nonostante l’evidente aumento del prezzo della benzina! Ci siamo espansi, senza criterio, in tante piccole frazioni e comuni in orizzontale anziché in verticale o comunque mai in aree residenziali uniformi e compatte. Se pensassimo a tanti piccoli centri urbani di forma circolare e ad alta densità residenziale sparsi nel territorio è intuitivo e facile immaginare come si potrebbe organizzare un buon ed efficiente sistema di trasporto pubblico. Ma da noi si è puntato ad un frammentato miscuglio di residenze, industrie, centri commerciali, tangenziali e negozi che non è assolutamente funzionale e produrrà un inevitabile aumento dei costi (e ha pure segnato la fine di alcune zone del miglior terreno agricolo). Addirittura molte amministrazione hanno voluto ripetere gli stessi servizi e copiare le stesse caratteristiche urbane del proprio vicino! Per sembrare alla stessa altezza o per essere addirittura migliore si sono moltiplicate; piscine pubbliche, palestre, poli logistici e industriali, centri commerciali, biblioteche, nuovi centri residenziali ecc. sono ripetuti da comune a comune senza alcuna logica, senza austerità (termine che andrebbe rispolverato nel bel mezzo di una crisi economica e di sviluppo) e senza pianificazioni di lungo respiro! Ma il sistema perverso con il quale “sprawl” ci metterà il bastone nelle ruote non è causato dalla gestione provinciale o comunale, buona o cattiva che essa sia, e dai costi di trasporto. Questa dinamica è concessa da leggi nazionali, anzi, lo scempio è obbligato da queste! Dal momento in cui abbiamo smesso di pagare l’ICI l’amministrazione comunale ha la facoltà di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per pagare le spese correnti: ossia è come casa tua che per pagare la bolletta dell’enel devi vendere, ogni anno, una finestra o un pezzo di casa! Semplicemente assurdo poter concedere concessioni edilizie per pagarsi (semplificando) la carta del WC in comune! Nuovi quartieri, nuovi centri commerciali, industrie e poli logistici con i loro oneri di urbanizzazione alimentano le casse dell’amministrazione cosicché questa possano continuare ad erogare servizi (e non far mancare la carta nel bagno). Il beneficio di non pagare più l’imposta comunale non regge al confronto con i danni che ne derivano. Sprawl è anche il motivo dell’abbandono e del degrado del centro città, è la conseguenza della migrazione verso gli anelli più distanti da questo; lontano dal centro si sa che costa meno, lontano dal centro si ha lo spazio per costruire e quindi di alimentare le casse del comune, lontano dal centro si hanno i problemi sopra descritti in merito alla mobilità e ,sempre lontano dal centro, abbiamo bisogno di nuovi centri commerciali e altri servizi facilmente e comodamente raggiungibili in auto. Per non parlare di nuove strade, acquedotti, fognature, illuminazione pubblica e servizio di ordine pubblico i cui costi di manutenzione cadranno inevitabilmente ancora sul suolo nei prossimi anni. Questo maltrattato terreno dovrà produrre, ancora una volta, la ricchezza per garantire il nostro strano sviluppo. In pratica “sprawl” sarà il nostro migliore amico per uno sviluppo confuso, assolutamente non sostenibile, ipotecante del nostro futuro e decisamente brutto alla vista. Questa rapida panoramica non è abbastanza per dire basta? Conservazione del suolo, della bellezza e dell’identità dei posti, riqualificazione architettonica ed energetica di quello che è già stato costruito, manutenzione dell’eredità storica, cura nei dettagli e una nuova competitività sostenibile sono gli obiettivi di noi giovani democratici. Per la rinascita democratica della nostra società.
Andrea Tagliaferri.
resp. Ambiente Giovani Democratici Emilia Romagna
Andrea Tagliaferri.
resp. Ambiente Giovani Democratici Emilia Romagna
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