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Pontenure – Pontnür


stemma del comune

Pontenure origini e storia.
Pur non conoscendo con certezza la data di fondazione di Pontenure la stessa collocazione sulla strada consolare voluta da Marco Emilio Lepido, console romano, per collegare Ariminium (Rimini) e Bonomia (Bologna) da una parte e Placentia (Piacenza) e Cremona dall’altra, intorno al 187 a.C., testimonia le origini romane della borgata, sorta, come spesso accadeva, a presidio di un ponte, quello sul torrente Nure, da cui è arrivato il toponimo Pontis Nurae. Sono stati trovati vari reperti archeologici in località San Martino, Albiano, Muradello, Paderna, primi fra tutti i basamenti dei pilastri dell’antico ponte romano poco distante da quello attuale, evidenziano con forza di prova questa ipotesi. Altre fonti materiali e scritte attestano poi la continuità della storia del paese nell’Alto e nel Basso Medioevo. Nel XII secolo Pontenure si costituì come Comune libero e fu teatro di alcuni episodi rilevanti nella lotta tra guelfi e ghibellini. Nel XIV secolo passò sotto ai Visconti. Dal XVI secolo fu feudo prima del Trivulzio, poi dei Cigala Fulgosi, dei Fantoni e degli Sforza Fogliani seguendo le sorti di Piacenza attraverso la dominazione dei Farnese, dei Borboni di Spagna e dei francesi che indussero un nuovo ordinamento amministrativo con la creazione del comune guidato da un sindaco. Dopo il Congresso di Vienna fece parte del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla retto da Maria Luigia d’Austria. All’epoca della dominazione austriaca risale la costruzione del nuovo ponte sul Nure e precisamente in data 18 luglio 1833 il governo ne decretò la costruzione con nota nr. 439 in ottobre dello stesso anno, eliminando delle tortuosità della via Emilia. Annesso al Piemonte nel 1859 Pontenure entrò a far parte del Regno d’Italia due anni dopo. La storia novecentesca del paese è quella di una graduale ma incessante sviluppo economico, sociale e urbanistico, ma anche quello del coinvolgimento nei tragici eventi bellici che costarono al paese un tributo di 153 vittime tra civile e militari. Nel volto moderno e dinamico della cittadina risultano ancora oggi leggibili le tracce di questa vicenda millenaria. Il nome del paese si trova in forma latina come “Pontis Nuriae”. In una pergamena del 1299 il nome diventa “Burgus Pontenury” e nel 1626 “Pontenuro”. In seguito divenne l’attuale Pontenure. Il nome deriva dal torrente Nure che delimita il Comune nel lato ovest con Piacenza e dal Ponte che lo sovrasta risalente alla romanità. Una base del l’antico ponte romano affiora nelle vicinanze dell’attuale ponte eretto da Maria Luigia D’Astria (1833) durante il suo regno nel ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Nello stemma ci sono tre quadrati bianchi che indicano le tre frazioni del Comune: Muradello, Paderna e Valconasso. Il Comune di Pontenure ha una superficie di 33,8 kmq, ed è a 64 m. sul livello del mare, le sue coordinate geografiche vanno da 44° 57’ 00” a 45° 02’ 30” di latitudine Nord e da 02° 42’ 00” a 02° 37’ 00” di longitudine Ovest di Monte Mario. Da notare che Pontenure cade esattamente sul 45° parallelo. Il paese si divide in quattro parti: Pontenure Capoluogo e le frazioni di Muradello, Valconasso e Paderna. Confina: a N con Caorso, NO con Piacenza, SO con Podenzano, SE con Carpaneto, E con Cadeo e Cortemaggiore, S con S.Giorgio P.no. Le principali acque del territorio sono il torrente Nure a ovest e il torrente Riglio a est. Il comune di pontenure ha una popolazione di 6600 abitanti di cui 2850 maschi e 3150 femmine, a fine ottobre 2011. Nel paese vi sono 24 associazioni culturali, ricreative e sportive. Riportiamo le associazioni che hanno uno statuto interno depositato all’albo comunale: Admo, Aido sez. Ettore Zanatti, Associazione Nazionale Alpini sez. di Piacenza Gruppo di Pontenure, Anpi Associazione Naz. Partigiani d’Italia sez. di Pontenure, Associazione Naz. Famiglie Caduti e Dispersi in guerra, Associazione Pontenure Arte e Cultura, Avis Pontenure, Banda del Val-Pegorini Musicale data nascita (1908), Biblioteca Comunale, Bocciofila Omi Pontenure (1972), Coro “La Torre” Pontenure (1980), F.I.D.C. Federazione Italiana della Caccia sez. di Pontenure, Filodrammatica “I Amis ad Pontnur”, Kick boxing Emilia Pontenure, Gruppo Marciatori Pontenure, Pro Loco Pontenure, Sci Club Pontenure, S.P.S. società Pesca sportiva Pontenurese, Associazione Tennis Pontenurese, Tennis Club Giovanni Loschi loc. Bellotta, A.S.D. Pontenurese, La Valco 15, Velo Club Pontenure, Volleyball Pontenure.Tra le varie associazioni si distingue la Pro Loco Pontenure che opera in tutto l’arco dell’anno con le sue manifestazioni e attrezzature. I pezzi pregiati sono uno stupendo Landau, un carro con ruote di legno e un motore in cui ci vuole l’autista seduto davanti e il frenatore seduto dietro per guidarlo. Utilizzato generalmente per carnevale, vinse il primo premio nell’edizione del 1993 a Busseto; il famoso Trenino Pro Loco costituito da una locomotiva a cui sono agganciati tre vagoni; la Slitta Nataliazia che durante le feste di natale viene trainata da un asinello; le Bighe Romane utilizzate nella corsa con gli asini. La manifestazione più celebre è “La Festa Dell’Asino”, che ricorre sempre la seconda domenica del mese di settembre. La prima edizione della festa risale al lontano 1901. L’allora comitato organizzatore (tra cui spiccava il poeta Valente Faustini) aveva indetto la manifestazione per raccogliere fondi da destinare all’asilo Clara Raggio. Gli spettacoli tradizionali di allora comprendevano: il tiro alla fune, la rottura delle pignatte, l’albero della cuccagna, la corsa degli asini, contornati dalla banda musicale, palloni volanti aerostatici, luminarie, bruciamento della vecchia “Griffina”, tiro agli storni, banco di beneficenza, concorso di bellezza per bambini, gara degli schioccatori di frusta, il volo dell’asino ed in serata il ballo sulla piazza.“L’AS C’AL VULA”: durante i festeggiamenti il volo dell’asino veniva come ultima attrazione pomeridiana, consisteva nell’imbrigliare un asino e tirarlo con una fune sulle torre campanaria del paese, non prima di aver attaccato un paio d’ali di piume al dorso dell’animale. Questo procurava nella gente che teneva il naso all’insù, una notevole allegria, se nonché alcuni giovanotti vollero strafare e si attaccarono alla fune del povero asinello che già era in volo. La fune non resse il peso di tanti “asini” e si ruppe lasciando cadere l’asino tra le risate della folla. L’asino ebbe solo qualche contusione e una leggera ferita saturata dal veterinario dell’epoca.


la via emilia nel 1937


Personaggi illustri in ordine cronologico.

Monsignore Camillo Marazzani Visconti (1680-1760).
Domatore Opilio Faimali (1824-1894).
Amministratore Vincenzo Maria Botti (1825-1889).
Pittore Enrico Prati (1842-1913).
Conte Stefano Marazzani Visconti Terzi (1846-1894).
Comm. Armando Raggio senior (1855-1918).
Pittore Tullio Moy (1856-1894).
Ing. Giovanni Tesini (1883-1957).
Onorevole Armando Raggio junior (1887-1958).
Architetto Pietro Berzolla (1898-1984).
Monsignor Artemio Prati (1907-..) vescovo di Carpi.

Monsignor Camillo Marazzani Visconti divenne vescovo di Parma (1711) ebbe la facolta’ di concedere diplomi di Nobiltà, fece ricostruire a sue spese la chiesa di Paderna (1755).

Opilio Faimali il più grande domatore di belve dell’ottocento nato a Gropparello ma pontenurese d’adozione ove si sposò, visse per vent’anni e qui vi morì. Diede rappresentazioni alla corte d’Olanda, di Gran Bretagna, dal Sultano di Costantinopoli e fu ricevuto dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II. Nel 1872 sposò una giovane pontenurese Albertina Parenti. Nel 1960 per la traslazione della salma, si tenne una grande manifestazione e una lapide fu scoperta sulla facciata del municipio di Pontenure. Tuttora riposa nel nostro cimitero.

Vincenzo Maria Botti nativo di Fidenza si prese cura del podere a Pontenure. Fervente patriota partecipò ai moti indipendentisti contro gli Austro-Ungarici. Nel 1848 prese parte alla Legione Zanardi Landi; fu nominato Sindaco di Pontenure dal 1860 al 1869.Fu tra i fondatori della Società di Mutuo Soccorso. Riposa nel cimitero di Pontenure.

Modesto Rocca fu volontario con Garibaldi e poi passò nel Regio Esercito.

Enrico Prati pittore tra la varie opere spiccano i ritratti dei Vescovi di Piacenza Monsignor Scalabrini, Monsignor Federico Mascaretti Vescovo di Susa e di molti nobili piacentini. Concluse la sua vita con il figlio sacerdote a Paderna.

Stefano Marazzani Visconti Terzi nobile piacentino proprietario della terra e del castello di Paderna. Fu legato da stretta amicizia con Mazzini e un fervente attivatore della “Giovine Italia”.

Armando Raggio senior di ricca famiglia genovese creatore della villa e parco Raggio, istituì la prima fornace di laterizi che condusse fino ai primi anni del novecento (oggi RDB). Fu il primo a utilizzare a Pontenure i trattori nelle aziende agricole.

Tullio Moy pittore ebbe come compagni di studi Cezanne, fu nominato membro onorario dell’Accademia della belle arti di Bologna; mori nel 1894, i funerali vennero eseguiti a Pontenure.

Giovanni Tesini ingegnere nativo di Pontenure progettò l’acquedotto di Podenzano e le fognature di Pontenure e di altri paesi limitrofi; nel 1943 ricopri la carica di Commissario Prefettizio.

Armando Raggio junior, nel 1920-23 fu sindaco di Pontenure, fu eletto deputato al Parlamento Nazionale. Dopo la sua morte per suo espresso desiderio fu tumulato nella tomba di famiglia a Pontenure.

Pietro Berzolla architetto, nativo di Pontenure nel castello di Muradello, tra le sue opere si ricorda il Monumento ai Caduti in piazza Re Amato a Pontenure, in collaborazione con lo scultore Vittore Callagari, il monumento alla Lupa (1938) a Piacenza, fu presidente di Italia Nostra. E’ sepolto nel piccolo cimitero di Muradello nella tomba di famiglia.

Monsignore Artemio Prati nato a Pontenure nel 1907, fu vescoco di Carpi e nominato Cameriere segreto di S.Santità Pio XII (1942).

Un altro personaggio illustre soggiornava molto spesso a Pontenure, il grande poeta piacentino Valente Faustini che ha dedicato a Pontenure una serie di poesie:

La Delina (una ragazza molto bella di Paderna prediletta dal Faustini).
La Delina a Piasenza Par La Madonna d’Agust.
La Delina la fa Badza al Bell de Dla Madonna d’Agust.
La Delina l’è Consuma e Sum Propria al Bell de Dla Madonna d’Agust.
La Delina l’as Marida par la Madonna d’Agust.
I Divertimeint ad Pontnur.
Pel le Feste di Pontenure.
La Povesia dl’As c’al Vula.
Anda Tutt a Pontnur.
I Salam ad Pontnur.

Ricchezze Culturali - monumenti, chiese e ville.

I principali monumenti di Pontenure sono:
la millenaria Torre Romana e Campanaria, la Chiesa di S. Pietro Apostolo di Pontenure, , la Piazza Re Amato con il monumento ai Caduti opera dell’architetto Berzolla, Villa Raggio, Parco Raggio, La Serra con in Teatrino, l’asilo infantile Clara Raggio, il Castello di Paderna, la Chiesa dell’Annunciazione di Valconasso, il Castello di Muradello, la Chiesa di Paderna, La Villa Colombara Banchero Canevaro.

La Torre Romana e Campanaria e un tipico esempio di torre a basa quadrata, costruita con pietre e altro materiale antico, serviva per gli avvistamenti al di là del torrente Nure. Al visitatore che arriva da Piacenza o da Fiorenzuola in lontananza si presenta la svettante torre campanaria, simbolo della identità municipale. Tipico esempio di arte romanica risalente all’XI secolo. La torre è stata restituita alla solidità e all’imponenza originarie da lavori di restauro effettuati nei primi anni novanta. In epoca medioevale la sua funzione era prevalentemente difensiva, servendo per la collocazione strategica all’avvistamento dei nemici, e pare fosse collegata attraverso una galleria al castello che sorgeva a qualche centinaio di metri. A base quadrata, la massiccia struttura, costruita con pietre e ciottoli irregolari nella parte bassa e con mattoni nella parte superiore, è percorsa verticalmente da lesine e scandita orizzontalmente in tre livelli da decorazioni di archetti pensili. Nella parte alta è coronata da una cella campanaria, con apertura a bifore a sesto acuto. Un documento datato 1686 attesta la fusione in loco di tre campane e di conseguenza, l’utilizzo della torre come campanile vicino alla chiesa.

La Chiesa di San Pietro Apostolo adiacente alla torre viene datata intorno all’anno mille, è composta di tre navate una centrale e due laterali con alcune cappelle irregolari.

La Villa Raggio e il parco sono situati al centro del paese sul lato sinistro della via Emilia, inizialmente era chiamata “villa Fortunata” dal suo proprietario il Comm. Armando Raggio da Genova.

Il Parco Raggio sorge su un’area centrale del paese di circa 20 ettari su cui venne eretta villa Fortunata, le stalle e gli alloggi di servizio.

La Serra con annesso il Teatrino di famiglia sorge nel Parco. Collegata alla villa serviva per sistemarvi i fiori esotici che venivano utilizzati per abbellire il parco e la villa nei periodo estivi. Il teatrino serviva per rappresentazioni famigliari ma anche per invitare grandi professionisti come il tenore Tito Scipa.

Asilo Infantile Clara Raggio, sul lato opposto della via Emilia, di fronte a Villa Fortunata Raggio, sorge l’asilo infantile Clara Raggio istituito nel 1893 per permettere donne di poter lavorare.

Il Castello di Paderna risale al 817, il primo Signore del castello si chiamava Goselmus. Il castello ha forma trapezioidale ed è circondato da un ampio fossato. L’attuale proprietaria è la marchesa Luisa Casali di Monticelli.

La Chiesa dell’Annunciazione di Valconasso viene eretta intorno al 400, in stile gotico in una unica navata lunga 20metri e larga 7metri; la chiesa presenta parecchi affreschi.

Il Castello di S. Colombano di Muradello nasce nel 1455 per opera del nobile Zannino Nicelli. Ha forma quadrata; attualmente di proprietà dei fratelli Berzolla ed i fratelli Monguidi.

La Chiesa S. Pietro apostolo di Paderna.

La Villa Colombara Banchero Canevaro, provenendo da Piacenza, appena attraversato il ponte sul Nure, sul lato sinistro si intravede la Colombara Banchero, Nel secolo XIX la proprietà di questo luogo risulta della famiglia francese dei Guillot. Successivamente Opilio Faimali, famoso domatore di animali, acquistò questa dimora e destinò una parte del fiardino a serraglio per i suoi animali tra cui una leggendaria pantera nera. La famiglia Parenti erede dei Faimali vendette la proprietà a Giuseppe Banchero nel 1890. Egli, appartenente alla vecchia borghesia genovese sposò la piacentina Brigida Savini e ricopri per diversi anni la carica di sindaco di Pontenure. L’attuale proprietaria è la signora Maria Vittoria Canevaro. (a cura di Franco Zerilli).


saluti con vedutine del 1915


veduta della stazione 1915