penna

Viva l'ùga

di Egidio Carella 1936

Questo allegro componimento scritto in maniera italo dialettale, usata a volte anche da Valente Faustini, è stato composto per la festa dell'uva che si teneva nella nostra provincia. Questa manifestazione era un vanto per tutta l'amministrazione e per l'intera comunità. Infatti durante il periodo della vendemmia si svolgevano, in diversi comuni del piacentino, festeggiamenti e mostre mercato atte a far conoscere le nostre pregiate uve, riscuotendo un notevole successo di pubblico anche forestiero. Numerosi gli artisti che hanno dipinto e cantato questa kermesse che è proseguita con grande successo fino a prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Dei scienziati coi barbice - l'uga voller nalizzar
e lo sai quel che si dice? Tu non puoi immaginar!
Che c'è dentro l'albumina - che del cloro dentro c'è;
solfro, ferro, licitina - e del zucro pr'al caffè.

Viva l'ùga curativa - c'la guarissa tutti i mali
e al duttur lassa che scriva - che l'ia beva lù i suoi sali.
Ma lui tocca ! cust l'e bella! - con la cura ad la verdea
si smaltisce la renella - e si arresta la diarrea.

L'impetenza, la nefrite - ed ancura l'idigestion
lei ti ranca.. e fin l'artrite - e se vuoi anche il magon.
C'è poi anche chi ti dice - che la dà del gran calor,
più c'è il cok e l'antracite - lei ti scalda in petto il cuor.

Viva l'ùga pùrgativa - che ti sgura gli intestini
rinfrescante e lassativa - pò che l'acqua ad Montecatini.
Viva l'ùga ag dà calur - seinza stùva e seinza spesa;
finalmente g'um l'unur - di far seinza nus inglesa.

Se il moroso si sfardissa,- giù dell'ùga, o bel giuvnott,
e il suo cuor, vedrai si pissa - poi si scalda e diveinta cott.
Viva l'ùga che riaccende - amorosi affetti in sen,
se ti sposi ciò dipende - dai grappi d'ùga più o men.

viva l'ùga che ti porta, la mè fiòla, sull'altar,
tùtt i de dag'na una sporta e al murus non può scappar.