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i Fratelli Giulio e Livio Daturi

Vicomarino di Ziano ha dato i natali nel 1915 ai gemelli Livio e Giulio Daturi, giovani eroi divenuti protagonisti della seconda guerra mondiale. Un'idea mistica di libertà ha animato questi due giovani uomini e onorare la loro memoria, in questo periodo così povero di ideali e così ricco di menefreghismo e di paure, anche se pur in piccolissima parte, significa operare come loro si sono adoperati utilizzando tutte le forze per il bene dell'Italia. Giulio e Livio sono cresciuti, hanno studiato alle magistrali Colombini, sono diventati insegnanti di educazione fisica, sempre insieme. Più che maestri loro furono educatori così giovani di altri giovani; forse troppo inquadrati negli schemi politici di quel periodo ma capaci di inculcare disciplina, dignità e lealtà e forza di spirito necessaria ad eccellere nell'attività sportiva ma sopratutto nella vita.


i fratelli giulio e livio

Frequentarono e parteciparono ai molti concorsi nazionali del periodo presso l'accademia navale di Livorno, alla scuola allievi ufficiali di Bassano, l'accademia di artiglieria e genio di Torino. Nel 1938 erano già aspiranti sottotenenti alpini. Poi fù la guerra, dalle nostre alpi alle tremende montagne dell'Epiro, della famiglia Daturi altri tre fratelli hanno combattuto nelle colonie africane ed in oriente nella regia marina. Ma Giulio e Livio sono volontari, il primo sul fronte occidentale con i suoi alpini mentre Livio deve pazientare perchè le sue domande in un primo momento non sono accettate. Sono diverse le corrispondenze tra i due fratelli impazienti di ricongiungersi per partecipare al conflitto, commovente quando Giulio scrive al fratello di dire agli ufficiali superiori che vagliano i suoi documenti "digli che tu sei per ora l'unico di cinque fratelli che non hai potuto partecipare alle battaglie e che se sarai fatto abile vorrai venire con me al fronte non imboscarti in qualche ufficio". Nel frattempo Giulio parte per il fronte geco-albanese dove per i suoi atti eroici viene decorato sul campo con la medaglia di bronzo al valore. Finalmente Livio viene inviato in Albania, è su una nave l'otto dicembre quando scrive ai genitori che leggendo un bollettino di guerra apprende che il battaglione Bolzano (2°reggimento alpini divisione Pusteria quello di Giulio) si è fatto onore durante un combattimento. Non poteva ancora sapere che il sotto tenete Giulio Daturi alla testa del suo battaglione, furiosamente attaccato da forze dieci volte superiore, resiste accanitamente ma nei pressi di Suha cade eroicamente immolando la sua vita alla patria. Era il 5 dicembre 1940!!


Dei combattimenti di quelle giornate sono giunti a noi pochissimi documenti consultabili, ma risulta che Livio si è prodigato alla lotta per il suo battaglione l'Aquila del 9°reggimento alpini divisione Julia, già la Julia che come scrisse lui era considerata la divisione degli eroi. E lui da eroe cadde sul monte Chiarista una ventina di giorni dopo il martirio del fratello, del quale in questi giorni non seppe più nulla, non seppe mai della sua morte. Di loro poco dopo scrissero "la gioventù italiana ha i suoi campioni,le sue fiamme ideali. Giulio e Livio ancora e per sempre uniti nel cielo, hanno tanto amato i giovani e continuano essere i maestri.Dal cielo degli eroi insegnino a noi le loro virtù che da Suha e da Chiarista luminosamente indicano la via della fede della patria e della famiglia".


copertina della rivista la primogenita 1943-XXI

I loro resti mortali non furono mai ritrovati, una lapide a loro ricordo è stata collocata nella cappella familiare nel cimitero di Vicomarino di Ziano. A Piacenza è stato intitolato ai due gemelli Daturi il campo sportivo di fianco Palazzo Farnese, dove tantissimi giovani piacentini si recano quotidianamente a svolgere la loro attività sportiva e ludica. (liberamente tratto dalla rivista la primogenita del 31 marzo 1943, di g.f. scognamiglio).