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la Chiesa di Santa Maria del Tempio

di Valeria Poli

Piacenza scomparsa. In occasione del censimento condotto sul fondo fotografico del prof. Giulio Milani (Pisa, 1873 – Piacenza, 1962), confluito nella pubblicazione dal titolo Piacenza nei ricordi fotografici di Giulio Milani (2004), sono state schedate alcune interessanti immagini della chiesa e del chiostro di Santa Maria del Tempio. La chiesa, che ha dato il nome al vicolo che dal corso conduce di fronte al palazzo Scotti di Vigoleno (attuale sede della Prefettura), è stata fondata nell’anno 1127, secondo lo storico Pier Maria Campi, nel quartiere guelfo degli Scotti vicino alla quale verrà fondato il complesso conventuale domenicano di San Giovanni in Canale nel 1227. Nel 1279 verrà dotata di una torre di gusto gotico, colpita da un fulmine nel 1553, documentata da un disegno di Antonio Sangallo il Giovane realizzato durante la sua permanenza nella nostra città (1526) in occasione della sua partecipazione al cantiere delle fortificazioni cittadine.


il chiostro di santa maria del tempio

In seguito alla soppressione dei Templari, decisa nel processo contro l’ordine religioso del 1310, i beni immobiliari e fondiari passano nelle mani dei Domenicani. La chiesa, destinata ad ospitare l’oratorio dell’Inquisizione, verrà concessa in uso a diverse confraternite. Ricostruita nel 1729, nel corso del XIX secolo viene in parte demolita e destinata ad abitazione civile fino alla definitiva scomparsa durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che cancellano anche quanto rimaneva del chiostro medioevale.

La planimetria della fine del XVIII secolo, eseguita prima delle soppressioni napoleoniche, e le fotografie del prof. Giulio Milani permettono di comprendere l’articolazione del complesso. La chiesa aveva accesso dal chiostro che comunicava con la piazzetta attraverso un portone ancora conservato come passo carraio. Il chiostro era su quattro lati aperti sorretti da colonne in mattoni con capitello a cubo smussato verso uno spazio “erboso”, poi tamponati come visibile nella fotografia, con accesso anche dal transetto nord della chiesa di San Giovanni in Canale. La chiesa che si apriva verso l’interno dell’isolato, viene soppressa in seguito al processo contro i Templari del 1310 in seguito al quale i beni immobiliari e fondiari passano nelle mani dei Domenicani. La chiesa, destinata ad ospitare l’oratorio dell’Inquisizione, verrà concessa in uso a diverse confraternite. Ricostruita nel 1729, nel corso del XIX secolo viene in parte demolita e destinata ad abitazione civile fino alla definitiva scomparsa durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che cancellano anche quanto rimaneva del chiostro medioevale.


chiesa e chiostri di s. giovanni in canale e s. maria del tempio

Nella planimetria del censimento degli ordini regolari, degli inizi del XIX secolo, la planimetria del complesso dei Domenicano di San Giovanni in Canale indica la posizione e articolazione del complesso dei Templari. La chiesa aveva accesso dal chiostro che comunicava con la piazzetta attraverso un portone ancora conservato come passo carraio. Il chiostro era su quattro lati aperti sorretti da colonne in mattoni con capitello a cubo smussato verso uno spazio “erboso”, poi tamponati come visibile nella fotografia del prof. Giulio Milani, con accesso anche dal transetto nord della chiesa di San Giovanni in Canale.
Nel manoscritto Fagnola sono fornite le dimensioni a corredo della planimetria: 19,70 m di lunghezza e 6,75 m di larghezza. Nel manoscritto Laguri la chiesa viene così descritta: “in oggi è destinata ad usi profani. La pianta è quadrangolare lunga 34 piedi parigini, larga 20 circa. La volta è a vela. Il santuario è separato da due gradini. La facciata dell’altar maggiore è dipinta ad architettura. La sacristia è angustissima ed oscura”. Al complesso dei Templari sono legate le intitolazioni di alcune strade cittadine. Oltre al vicolo già ricordato e alla piazzetta del Tempio, dove si affaccia il palazzo Scotti da Vigoleno (sede della Prefettura), si ricorda anche la via della Croce. A proposito dell'intitolazione della via della Croce, che collega via San Giovanni a corso Garibaldi, lo storico Pier Maria Campi, sotto l'anno 1253, riferisce​ la circostanza dell'innalzamento di tre colonne di pietra per sorreggere altrettante croci a ricordo di una controversia di confine tra i frati di San Giovanni e i cavalieri templari.

L'ultima croce sopravvissuta viene rimossa nel 1885; mentre quella attuale, presso l’ingresso nord della chiesa di San Giovanni, è stata collocata, in ricordo dell'Anno Santo del 1950, in una posizione che potrebbe forse corrispondere a quella descritta dal Campi. (valeria poli, la città di piacenza e l’architettura religiosa scomparsa, piacenza, Lir edizioni, 2015).


veduta panoramica

Didascale. 1. La chiesa di Santa Maria del Tempio. Foto Giulio Milani (inizi XX secolo).
2. Il chiostro di Santa Maria del Tempio. Foto Giulio Milani (inizi XX secolo).
3. Veduta panoramica.