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la Produzione Artistica di Bruno Marandolani

di Stefano Beretta

Prima dell'avvento dell'informatica, la corrispondenza epistolare era di basilare importanza per la comunicazione tra le persone, nelle città erano fiorenti le industrie che producevano carte adibite a questo scopo. Ma non solo, piccole o grandi officine editoriali stampavano migliaia di cartoline illustrate che riportavano su un lato un immagine fosse essa del paese natio di chi la scriveva, oppure la foto di un importante monumento, la pubblicità di qualche prodotto o l'emblema del reparto militare cui faceva parte il familiare partito per la leva. Anche a Piacenza erano attive numerose ditte che producevano cartoline illustrate le più importanti e antiche erano: la tipografia Porta, i f.lli Bernardi, la ditta Garioni, Amerio, Govoni, Camisa, Fagnola, Stucchi ecc.


Ma c'erano anche piccoli artigiani o meglio artisti che creavano questi cartoncini illustrati completamente a mano, il più importante a livello locale ma non solo, visto che la sua ridotta produzione veniva distribuita in tutta Italia, fù sicuramente Bruno Marandolani. Nato a Piacenza nel 1908, dal 1922 al 27 frequento l'istituto superiore di industrie artistiche di Monza esprimendosi al meglio nel disegno e nella produzione di opere in ferro battuto, tanto da ottenere ancora studente, l'incarico per la costruzione di 9 lampade votive per il palazzo Arengario di Monza. Nel 1928 un importante mostra "Arti e Mestieri a Piacenza" vide le opere di Marandolani esposte accanto ai due più grandi maestri piacentini del ferro lavorato e cioè Giuseppe Muratori e il grazzanese Cesare Leonardi, meritando le lodi dei cultori di quest'arte. Il quotidiano Libertà nell'articolo dedicato a questa esposizione scriveva così "ma l'ottima mano di Bruno Marandolani, si nota anche nella grafica, la sua cartella di disegni esposta nella manifestazione, denota un buon gusto e una forza creativa notevole".


La trasformazione artistica di Bruno, avvenne poco prima del secondo conflitto mondiale, quando cioè l'approvvigionamento della materia prima si fece sempre più difficile causa la confisca dei metalli per fini bellici e la richiesta del ferro battuto calò drasticamente. Da qui l'intuizione del nostro artista, trasferire la sua idea di arte sulla carta, aprì uno studio nella sua abitazione in via Prevostura n. 11, per la produzione artigianale di cartoline artistiche fatte a mano e la sua attività durò per più di un trentennio dal 1941 al 1973. La particolarità della produzione Marandolani, consiste nella colorazione della base del cartoncino fatta all'aerografo o acquerello alla quale venivano applicati dei ritagli di stoffa (per lo piu panno lenci) risultando così che i pezzi finiti anche avendo lo stesso soggetto, mantenevano un'originalità unica nei piccoli dettagli applicati, tanti pezzi unici firmati per esteso o siglati M.B. a mano dall'autore. I soggetti ritratti in questi lavori spaziano dai paesaggi, ai bambini rappresentati in tutti i modi possibili come era di moda allora vestiti da soldato o da contadino o anche da laureandi con il tocco in testa; le caricature di personaggi famosi politici e sportivi, gli animali e gli stemmi araldici dei paesi. Ma i pezzi veramente ricercati dai collezionisti di tutta Italia sono quelli con soggetti militari, riportanti i motti e i simboli dell'Italia nella seconda guerra mondiale, queste cartoline hanno raggiunto quotazioni d'asta piuttosto importanti.


Bruno Marandolani aveva scelto come logo di fabbrica un leone rampante, e con tenacia aveva saputo crearsi un posto importante nelle gerarchie degli illustratori, tanto da disegnare importanti copertine di riviste dell'epoca e famose sono anche le sue agende da tavolo, un personaggio insomma che a tanti anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 1975, si stà pian piano riscoprendo e che stà avendo sempre più estimatori. (testo dalla rivista l'Urtiga per gentile concessione di LIR edizioni).