Lorenzo Respighi – astronomo
l’uomo delle stelle


Lorenzo Respighi nasce nel piacentino e precisamente a Cortemaggiore il 7 ottobre 1824. Il padre Luigi Respighi era il segretario del comune di Besenzone a la madre Giuseppina Rossetti, seconda moglie di Luigi, era una casalinga. Lorenzo crescerà altrove, infatti quando rimase orfano di entrambi i genitori, fu portato a Parma e accudito dal fratello Andrea, figlio del padre Luigi e della prima moglie Barbara Zino, nonché più vecchio di Lorenzo di quasi trent’anni. A causa della morte del fratello Andrea, avvenuta dopo alcuni anni della sua permanenza a Parma, Lorenzo già avviato agli studi con notevole successo tanto da poter disporre di una borsa di studio di Maria Luigia, dovette trasferirsi ancora e questa volta, si recò a Bologna chiamato da un suo prozio superiore dell’Ordine dei Filippini che già vi aveva portato dei suoi nipoti. Lo studiosissimo Lorenzo ebbe l’opportunità di frequentare gli studi universitari alla facoltà di Matematica e fisica mietendo successi accademici. Nel 1844 si laurea in Filosofia e per lui si aprono le porte dell’Accademia delle Scienze. Nel 1847 ottenne la laurea ad honorem in matematica. Intanto il prozio malato che lo ospitava morì e ancora una volta Lorenzo dovette spostarsi. Si trasferì a casa del cugino Gian Battista, noto ingegnere con incarichi pubblici. La sua carriera accademica, in quel di Bologna, è bene avviata e di lì a poco ottenne un incarico e la cattedra alla facoltà di Meccanica e di Idraulica presso l'Università di Bologna e, nel 1851, fu nominato professore presso la facoltà di Ottica e astronomia della medesima Università.
Nel 1855 fu chiamato alla direzione dell’Osservatorio astronomico di Bologna e negli anni successivi effettuò, a scopo di documentazione e aggiornamento, visite scientifiche agli Osservatori di Modena, Milano, Parigi e Londra. Le prime pubblicazioni (metà del XIX secolo) riguardano i principi del calcolo differenziale, il moto del pendolo in relazione alla rotazione terrestre, le equazioni generali dell’equilibrio dei fluidi e la fisiologia della visione, con approfondimento dei meccanismi dell’accomodazione e dell’irradiazione oculare. Nel 1858 nell’annuario dell’osservatorio di Bologna pubblicò una dissertazione sulla cometa comparsa quell’anno. Il 15 febbraio 1863 sposò a Ceretolo bolognese Carolina Respighi (figlia del cugino Gian Battista, presso cui abitava), da cui nacque il primogenito Luigi. Purtroppo, a seguito di febbre puerperale, Carolina morì l’11 aprile 1866 e il figlio Luigi fu accolto dal nonno Gian Battista, mentre Lorenzo si risposò in seconde nozze con Virginia Selvaggi, dalla quale nacque il secondo figlio, Carlo. Questa fu l’occasione di riprendersi Luigi, il figlio di primo letto che era dai parenti bolognesi. Nel 1864 rifiuta di prestare giuramento sullo statuto Albertino e nonostante vari appoggi viene sospeso dagli incarichi ufficiali.
Si trasferisce a Roma dove fu chiamato da Papa Pio IX e venne nominato professore di ottica e astronomia presso il collegio “La Sapienza” e in seguito direttore dell’Osservatorio Capitolino e membro del Collegio Filosofico-Matematico. Nel 1872, dopo l’unificazione italiana, servì il nuovo governo italiano e fu confermato nell’incarico di direttore dell’Osservatorio capitolino. Dal momento che la dotazione strumentale dell’Osservatorio era scarsa, egli vi aggiunse un cannocchiale zenitale. Si occupò della luce zodiacale, delle variazioni del diametro del Sole e analizzò la luce delle comete. Nel 1871 fu inviato dalla Società Reale Britannica in una spedizione in India per studiare la riga Kirchhoff durante un'eclissi solare. I suoi innumerevoli lavori scientifici sull’eclissi, sulla scintillazione del sole, ne fanno uno scienziato molto apprezzato e conosciuto. Sarà lui stesso a trovare nuove soluzione per realizzare strumenti necessari per gli studi e le nuove osservazioni. Tra i molteplici riconoscimenti viene chiamato a far parte dell’Accademia dei Lincei. Tra il 1875 e il 1881 Lorenzo Respighi catalogò le declinazioni medie di 2534 stelle dell'emisfero boreale. Tale operazione, riassunta in due cataloghi stellari, risultò utile per l'impresa coordinata dalla Commissione Geodetica Internazionale, finalizzata alla determinazione della lunghezza del grado del meridiano centrale europeo. Escluse l’ipotesi dell’esistenza di un pianeta (Vulcano) tra Mercurio e il Sole che influenzasse l’orbita di Mercurio, ipotizzata da Urban Le Verrier.
Purtroppo incombono problemi di salute e per diversi mesi, nel 1887, si reca sulle colline bolognesi a Ceretolo a casa del cugino; ma le sue condizioni peggiorano a causa di una seria malattia e il 10 dicembre del 1889 muore a 65 anni. Il suo corpo riposa a Roma al Cimitero del Verano. Sulla tomba un'iscrizione, poco leggibile, recita: DEO OPT MAX / LORENZO RESPIGHI / DI CORTEMAGGIORE / ASTRONOMO DEI PIÙ INSIGNI DEL TEMPO / FU CRISTIANO ESEMPLARE / CITTADINO INTEGRO / PADRE DI FAMIGLIA INCOMPARABILE / MORTO IN ROMA / IL X DICEMBRE MDCCCLXXXIX / A LXV ANNI II MESI III GIORNI // ALLA SUA MEMORIA VENERATA / QUESTO MODESTO TITOLO / LA CONSORTE VIRGINIA SALVAGGI / I FIGLI LUIGI E CARLO / POSERO FIORI. Ai piedi della tomba si trova un’altra iscrizione, in memoria della moglie, Virginia Selvaggi.
I giornali romani diedero la notizia con un ampio risalto, ma a Piacenza solo dopo una decina di giorni apparve un titolo sul giornale Libertà con una lettera di Pietro Agnelli; “Per un illustre concittadino defunto”.. “Sui primi del volgente mese è morto in Roma un piacentino di cui fecero cenno i giornali italiane, ma ne tacquero i nostri. Si tratta di Lorenzo Respighi, nativo di Cortemaggiore, distinti astronomo, direttore della specola del Campidoglio e membro dell’Accademia dei Lincei. […] trattandosi d’uno scienziato parmi che pur si debba rendergli il merito che come tale si acquistò. Così si fece a Roma dove fu per molto assai conservato a quella Cattedra […] e morto venne nel mortorio suo onorato da quel municipio.”.
Entrambi i figli di Lorenzo Respighi lavoreranno in Vaticano: Luigi, ingegnere, negli anni Venti si adopererà con Guglielmo Marconi alla realizzazione della Radio Vaticana; Carlo diventerà sacerdote, sarà compagno di collegio di Eugenio Pacelli (il futuro Papa Pio XII) e avrà una brillante carriera ecclesiastica. Giulio Andreotti diceva che monsignor Carlo Respighi era il prelato che poteva dire al Papa quando poteva sedersi e quando doveva alzarsi.
Nel 1855 fu chiamato alla direzione dell’Osservatorio astronomico di Bologna e negli anni successivi effettuò, a scopo di documentazione e aggiornamento, visite scientifiche agli Osservatori di Modena, Milano, Parigi e Londra. Le prime pubblicazioni (metà del XIX secolo) riguardano i principi del calcolo differenziale, il moto del pendolo in relazione alla rotazione terrestre, le equazioni generali dell’equilibrio dei fluidi e la fisiologia della visione, con approfondimento dei meccanismi dell’accomodazione e dell’irradiazione oculare. Nel 1858 nell’annuario dell’osservatorio di Bologna pubblicò una dissertazione sulla cometa comparsa quell’anno. Il 15 febbraio 1863 sposò a Ceretolo bolognese Carolina Respighi (figlia del cugino Gian Battista, presso cui abitava), da cui nacque il primogenito Luigi. Purtroppo, a seguito di febbre puerperale, Carolina morì l’11 aprile 1866 e il figlio Luigi fu accolto dal nonno Gian Battista, mentre Lorenzo si risposò in seconde nozze con Virginia Selvaggi, dalla quale nacque il secondo figlio, Carlo. Questa fu l’occasione di riprendersi Luigi, il figlio di primo letto che era dai parenti bolognesi. Nel 1864 rifiuta di prestare giuramento sullo statuto Albertino e nonostante vari appoggi viene sospeso dagli incarichi ufficiali.
Si trasferisce a Roma dove fu chiamato da Papa Pio IX e venne nominato professore di ottica e astronomia presso il collegio “La Sapienza” e in seguito direttore dell’Osservatorio Capitolino e membro del Collegio Filosofico-Matematico. Nel 1872, dopo l’unificazione italiana, servì il nuovo governo italiano e fu confermato nell’incarico di direttore dell’Osservatorio capitolino. Dal momento che la dotazione strumentale dell’Osservatorio era scarsa, egli vi aggiunse un cannocchiale zenitale. Si occupò della luce zodiacale, delle variazioni del diametro del Sole e analizzò la luce delle comete. Nel 1871 fu inviato dalla Società Reale Britannica in una spedizione in India per studiare la riga Kirchhoff durante un'eclissi solare. I suoi innumerevoli lavori scientifici sull’eclissi, sulla scintillazione del sole, ne fanno uno scienziato molto apprezzato e conosciuto. Sarà lui stesso a trovare nuove soluzione per realizzare strumenti necessari per gli studi e le nuove osservazioni. Tra i molteplici riconoscimenti viene chiamato a far parte dell’Accademia dei Lincei. Tra il 1875 e il 1881 Lorenzo Respighi catalogò le declinazioni medie di 2534 stelle dell'emisfero boreale. Tale operazione, riassunta in due cataloghi stellari, risultò utile per l'impresa coordinata dalla Commissione Geodetica Internazionale, finalizzata alla determinazione della lunghezza del grado del meridiano centrale europeo. Escluse l’ipotesi dell’esistenza di un pianeta (Vulcano) tra Mercurio e il Sole che influenzasse l’orbita di Mercurio, ipotizzata da Urban Le Verrier.
Purtroppo incombono problemi di salute e per diversi mesi, nel 1887, si reca sulle colline bolognesi a Ceretolo a casa del cugino; ma le sue condizioni peggiorano a causa di una seria malattia e il 10 dicembre del 1889 muore a 65 anni. Il suo corpo riposa a Roma al Cimitero del Verano. Sulla tomba un'iscrizione, poco leggibile, recita: DEO OPT MAX / LORENZO RESPIGHI / DI CORTEMAGGIORE / ASTRONOMO DEI PIÙ INSIGNI DEL TEMPO / FU CRISTIANO ESEMPLARE / CITTADINO INTEGRO / PADRE DI FAMIGLIA INCOMPARABILE / MORTO IN ROMA / IL X DICEMBRE MDCCCLXXXIX / A LXV ANNI II MESI III GIORNI // ALLA SUA MEMORIA VENERATA / QUESTO MODESTO TITOLO / LA CONSORTE VIRGINIA SALVAGGI / I FIGLI LUIGI E CARLO / POSERO FIORI. Ai piedi della tomba si trova un’altra iscrizione, in memoria della moglie, Virginia Selvaggi.
I giornali romani diedero la notizia con un ampio risalto, ma a Piacenza solo dopo una decina di giorni apparve un titolo sul giornale Libertà con una lettera di Pietro Agnelli; “Per un illustre concittadino defunto”.. “Sui primi del volgente mese è morto in Roma un piacentino di cui fecero cenno i giornali italiane, ma ne tacquero i nostri. Si tratta di Lorenzo Respighi, nativo di Cortemaggiore, distinti astronomo, direttore della specola del Campidoglio e membro dell’Accademia dei Lincei. […] trattandosi d’uno scienziato parmi che pur si debba rendergli il merito che come tale si acquistò. Così si fece a Roma dove fu per molto assai conservato a quella Cattedra […] e morto venne nel mortorio suo onorato da quel municipio.”.
Entrambi i figli di Lorenzo Respighi lavoreranno in Vaticano: Luigi, ingegnere, negli anni Venti si adopererà con Guglielmo Marconi alla realizzazione della Radio Vaticana; Carlo diventerà sacerdote, sarà compagno di collegio di Eugenio Pacelli (il futuro Papa Pio XII) e avrà una brillante carriera ecclesiastica. Giulio Andreotti diceva che monsignor Carlo Respighi era il prelato che poteva dire al Papa quando poteva sedersi e quando doveva alzarsi.