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Amilcare Zanella

“Musicista 1873 - 1949”

Fu compositore, pianista e direttore d'orchestra. Amilcare Zanella nasce il 26 settembre 1873 a Monticelli d’Ongina, entrambi i genitori erano oriundi del parmense, il padre Calisto nato nel 1840, era originario di Fontanella di Rocca Bianca, la madre Virginia Rocchi era invece di Noceto. Calisto fuggì di casa a soli 19 anni per arruolarsi come volontario fra le file dell’esercito Sabaudo e partecipò alle guerre del 1859, 1860 e 1866. Calisto a 26 anni viene assunto dal Comune di Monticelli come guardia campestre, sposò Virginia che gli darà cinque figli. Amilcare Zanella trascorre la sua prima infanzia e fanciullezza quasi nell’indigenza, (mangiata tanta polenta, saracche e farina castagnaccia), nonostante ciò Amilcare si diploma in Musica. Il padre lo manda a studiare a Cremona dal prof. Emilio Andreotti, da Cremona va a studiare, al conservatorio di Parma diretto da A. Boito, con Ficcarelli, Dacci e Bottesini e vi compì nel 1891 i corsi di composizione, pianoforte e corno. A quattordici anni un suo “adagio” per archi lo fece nominare maestro di banda a Monticelli. Conosce Arturo Toscanini che lo invita a darsi al pianoforte e una volta diplomato esegue numerosi concerti, anche a Buenos Aires, nel 1893 diresse con M. Mancinelli una compagnia lirica italiana in Sud America, ove si trattenne come pianista-compositore. Ma nel 1901 Zanella decide di ritornare in Italia e proseguì fuori l’attività concertistica, anche in duo con la violinista T. Tua. Dal marzo 1903 si recò a Parma dove verrà assunto in qualità di direttore del conservatorio. Da Parma si reca, a piedi, a Sant’Agata per incontrare Giuseppe Verdi, che lo sprona a studiare. Amilcare si trasferisce a Pesaro dove, dal 1904 al 1940, resse il conservatorio, diretto fino allora da P. Mascagni, che ritorna a Roma. Nel 1907 diresse concerti a Trieste con Mahler e Martucci; nel 1921 fondò le società del quartetto di Pesaro e Ascoli Piceno;costituì il trio di Pesaro con Chiti e Brunelli. I suoi meriti di arte e cultura culminarono nell‘attività rossiniana a Pesaro, in più lo Zanella promosse riforme scolastiche e istituì concerti patriottici popolari. Con gli editori Ricordi, Sonzogno, Carisch, Bongiovanni ecc. pubblicò più di cento opere; ricordiamo Osanna, I due sergenti, Aura, Aeternitas, La Sulamita, Il Revisore, Notte D’incanti, Sinfonia, Fede e Vita, L’infinito e altri.. Inoltre inni e cori, liriche, trascrizioni, revisioni e riduzioni varie. Zanella aveva una personalità complessa, compositore versatile e forte pianista, colto e di ottima tecnica, “emulo di Busoni”, lodato da maestri come Boito, Pedrell, Perosi, Smareglia ed altri. Sostenitore della musica “Sostanziale”, l’espressione melodica, la libertà metrica, eliminò le sbarre di misura ma si perse in molte vie e peccò in concentrazione. Seguì con dignità i pionieri della rinascita strumentale italiana, ma spesso non riuscì a comporre il contrasto fra gli schemi dell’ottocento tedesco e l’adozione di linguaggi dell’impressionismo. Zanella nel 1926 compone un’opera per il teatro di Piacenza “La Sulamita” con libretto di A. Lega, opera che venne eseguita anche a Cremona, scrive lettere a Mussolini nel 1940, e a Trieste viene proposta una sua opera. Nel 1945 è un uomo isolato, muore in miseria a Pesaro nel 1949.



Amilcare Zanella con autografo, Pesaro 15-12-1905